OMICIDI A MANHATTAN

Alessandro era sorpreso

*Grande udito*

*Avete sentito? al lavoro*
rimproverò i suoi sottoposti cercando di rimediare alla frase detta
dato che la donna era occupata col cadavere gli altri si occupavano del resto della casa

*em em voi ora fuori devo lavorarci io qui *

<mi chiedo dove l'avrà presa tutta quell'attrezzatura, non la danno in giro a chicchessia>

*Sa che le dico, ci vediamo domani al distretto*

*Sa usare anche il luminol, complimenti*
*mi chiedo se il procuratore sarà daccordo col tuo modo di fare*

*aahahah vedremo se mi ferma*

*Io intendevo se accetterà le prove, poi bisognerà fare rapporto*

*qualcosa ci dirà anche il suo cellulare, spero*

*niente gia visto cancelato tutt*

*I dati non sono così' facili da cancellare, il comphuter del laboratorio forse tirerà fuori qualcosa*
*Stessa cosa per l' analisi del dna e le varie tracce*

*ok grazie*

Alessandro e la sua squadra continuarono a cercare altro, trovarono altri indizi, provabilmente di poco conto e alla fine si diresse anche lui al laboratorio

<certo che quella donna deve aver qualche problema, sembra un pezzo di ghiaccio, di poche parole>

Alessandro, nel retro del furgoncino della scientifica, mentre si recava al laboratorio sente scuillare il telefono, prendendolo in mano, sul monitor c'era scritto -numero sconosciuto-

*Ricci*

*EI IO NN SONO DI POKJE PAROLE SOLO SUL LAVORO ED NN HO PROBLEMI CAPITO *

Alessandro rimase sorpreso, all' inizio non capì il significato di quella frase, poi riconobbe la voce della donna

*Ma come cavolo ha fatto?*

<l'avrò detto o pensato e sell' ho detto, come ha fatto a sentirlo?*
Lo supore di ALessandro si faceva sempre più avanti, poi decise di non pensarci più

*HO POTERI *

*non credo di aver capito bene, o forse si*
Ale aveva sentito benissimo quella parola, però non voleva dargli tanto peso, preferiva pensare al lavoro. Intanto erano arrivati anche loro al laboratorio, qualche ora e sarebbe arrivata anche il cadavere per l'autopsia

Alessandro si senti quella voce nella testa
*qualcuno ha detto qualcosa?*
-no-

<eppure ho davvero sentito qualcosa, che vuol dire il killer è più vicino di quanto pensi?>
<che sia tra noi?>

Intanto consegnava nelle mani degli addetti le prove da analizzare

*nn dare prove analizale tu*

Alessandro risentì quella voce....
Decise per una volta di dargli retta

*Emm...ho cambiato idea, se non vi dispiace oggi le prove le analizzo io, sapate com'è se non lo faccio un pò di tempo ci perdo la mano poi...*

Gli addetti non ebbero nulla in contrario, solo uno si offrì almeno di dare una mano

*digli di no perchè omicida che mi ha uccisa e un fra di voi*

Alessandro risentì quella voce
<sto diventando matto o cosa?>

*guarda non c'è bisogno, non ti preoccupare*

Ale rifiutò l'aiuto dell'addetto

si mise subito al lavoro, ricavò i DNA dai vari campioni, confrontò i capelli trovati con quelli della vittima e ne trovò alcuni da associare ad altri.

Alessandro si voltò verso il pc, lo vide acceso
<non ricordo che fosse acceso, magari era in stand-by>

*e questo chi è?*

*Mark Winbledon, magnate della finanza, possedeva alcune fabbriche di pneumatici nello stato Ohio.... una figlia scomparsa 8 anni fà... Roxanne Winbledon.
Muore nel 2008 a causa di un tumore.

Si sospetta che il rapimento della figlia sias stato eseguito da alcuni lavoratori scontenti.

Ma questo caso risale al 2002, chi può aver interesse a rivedere un caso del genere?*